domenica 11 dicembre 2011

Dicembre, due giorni in Liguria

Previsioni meteo orribili: danno una perturbazione da Ovest che, interrompendo ben tre giorni di sole dopo oltre quindici di nebbie densissime, raggiungerà sicuramente le coste liguri nella mattinata dell'otto dicembre.
Bah! Tanto non è un problema. Mi affido alla esperta organizzazione del duo Antonino/Zio, veterani del Gravel Touring. E questo è l'anno dedicato.
La Liguria è una certezza e non si smentisce manco questa volta:
14° C.  ed anche oltre, la pioggia prevista? Solo un accenno alle falde del Turchino, poi più nulla!
Parcheggiamo, prepariamo le bici (la mia, comprese le borse, gentilmente offerte) ed in perfetto orario sulla tabella di marcia, si parte in direzione Finale Ligure.
Visita obbligatoria al negozio di Luca; saluto veloce, spesa vettovaglie e poi via, si parte: direzione Passo del Melogno.

Si sale, la strada è quella che porta all'autostrada, non molla e non lo farà per un bel pezzo.
Solo dopo un ora e mezza ci prendiamo una pausa, e siamo a metà salita.



Un'ora più tardi, sosta per riempire le borracce.

Da qui, ci aspetta la sterrata che porta su al Passo.



E' l'Alta Via. Da qui si passa solo con bici da DH!


E poi passiamo noi.



Vedere delle bici da Dh è sempre un buon segno: vuol dire che la salita è finita.










Prima loro poi noi, a ruota, cominciamo a scendere. Sulle pietre le borse non si muovono, il baricentro portato verso il basso, compensa la posizione che si deve assumere per forza. Pensavo fosse più complicato, ed invece basta tener sotto controllo la propria velocità, giusto per non saltare troppo violentemente sulle pietre. Le gomme strette su una bici così appesantita vanno tenute ad una pressione tra le 3 e le 4 atm. trovando il giusto compromesso per evitare di pizzicare o di rimbalzare perdendo il controllo del mezzo.
Foto di rito al Passo poi giù, su una mulattiera che metterà a dura prova i freni. Con il freddo e con la fatica la forza delle dita sulle leve viene meno, ma i dischi fanno il loro dovere, così scendiamo in sicurezza fino a raggiungere la strada asfaltata.
Ci aspetta una breve salita al passo dello Scravaion.
Poi ancora discesa, lungo stradine riparate da bassi muretti in pietra, la cui caratteristica è di avere dei mattoni rossi sulla sommità. Sono gli stessi che adornano le strade del Col de Turinì, per intenderci.

Non solo la strada è una meraviglia, ma anche i paesini che si attraversano sono a dir poco incredibili.



Scendiamo ancora, ed il freddo comincia a farsi sentire, sono quasi le 16 e la luce si fa sempre più fioca.
Sosta a circa 10 km dalla nostra meta a Zuccarello.
In centro paese ci si concede una birra, accompagnata da qualche trancetto di focaccia (e cosa se no?!?).
Poi di nuovo in bici, verso Castelbianco.
Ormai è buio, e lungo la strada solo qualche macchina ferma a bordo strada. Traffico quasi assente.
La valle che attraversiamo è alquanto stretta e si intravedono le falesie, meta degli unici esseri umani incontrati.

 Il locale, scovato dallo Zio. E qui si entra nella leggenda!
Solo pochi accenni: camino, posate d'argento, discussione sugli aperitivi, decorazioni a tavola, more, corbezzoli.
Basta.
La prossima volta venite pure voi, così vi fate un'idea precisa.







Secondo giorno:
Frugale colazione e poi
Nasino,Caprauna, strada spettacolare fino alla rocca di Acquila d'Arroscia, pranzo e discesazza a finale. rientro in treno. 2400 mt. 130 km.





C'è stato il tempo per godere di paesaggi straordinari, immersi in stradine adornate da ulivi ancora verdi e cachi spogli di foglie e carichi di frutti.
La discesa al mare di Albenga, accompagnati da una dolce fanciulla bergamasca, conclude la nostra gitarella.

Un vero paparazzo, ci immortala alla darsena, prima di prendere il treno che ci porteà dinuovo alle macchine ed alle nebbie padane.

5 commenti:

  1. Odio il tracciato in rosso su mappa in verde... mi ricorda la mia discromatopsia deuteranomala

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  2. ascolta deuteranomalo...basta farsi pippe mentali....lasciati andare alla forza nera del GRAVEL....BORSE BORSE BORSE ....!!

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  3. Bellissimo giro, non ho mai fatto solo la parte sterrata ma il resto almeno una volta all'anno ci passo per andare al mare. Però da Albenga a Finale in treno!!!

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